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i giuochi della vita | 161 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - I giuochi della vita.djvu{{padleft:169|3|0]] questi signori, si mettono le statue anche nelle scale!
— Se vedessi l’ingresso! — disse Goulliau. — L’altro ieri stava aperto perchè c’era ricevimento: tutto di velluto, con alberi veri.
— Accidenti, chi ci sta?
— Una signora tedesca con la parrucca Guarda! — esclamò Goulliau, come colpito da un’idea luminosa. — Ti converrebbe benissimo, quella.
— Senti! senti! — disse l’altro, con un modesto riso di soddisfazione; ma tosto cambiò discorso.
— Peccato che non ci siano negozi in via Venti Settembre, — disse, — a me non piace per ciò.
— Che vuoi? oltre il re ci stiamo noi signori e non vogliamo essere disturbati.... — rispose Goulliau, ma lo scherzo gli morì sulle labbra vedendo ritornar Carina, con un plico in mano.
— Il tuo sogno, eccolo! — ella disse con voce amara e dispettosa, quasi incolpando il marito perchè il romanzo veniva ancora respinto. E s’avviò per la seconda scala dagli alti gradini nudi: il marito la seguì, e Calzi, sebbene non invitato a salire, preso dalla viva