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i giuochi della vita | 199 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - I giuochi della vita.djvu{{padleft:207|3|0]] — E tu te la lasci scappare?
— Mi dispiace per il pizzicagnolo, che poteva servirmi. Ma ci son delle pecche, capisci? molte pecche nel passato.
— E la sua morale, signor Teodoro? — chiese Carina.
Egli parve solo allora accorgersi di lei.
— Oh, come va l'umore oggi, signora Caterina? Perchè guarda quel tiro a due con tanta melanconia? Lei s'inganna se crede che quelle scimmie sedute sui morbidi cuscini di quella carrozza sieno felici. Creda pure, sono più infelici di noi miseri pedoni.
— Vecchia storia, signor Teodoro! Noi pensiamo che i ricchi siano infelici per confortarci nella nostra miseria. Se non altro essi non sanno cosa sia il vile dolore del freddo.
— Oh, a proposito, cosa si fa domani?
— Mi pare che non sia niente a proposito, — disse Goulliau.
— Senti, senti! È a proposito perchè oggi non fa affatto freddo, e neppure domani ne farà: per conseguenza, se volete venire domani andiamo a Ponte Nomentano a far colazione sull'erba.
— No, — disse subito Carina, spaventandosi all'idea di dover spendere più dell'ordinario.