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i giuochi della vita 215

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— Faccia il piacere, non scherzi. Si ricorda ciò che mi disse al Pincio?

Egli finse di non ricordare: ella tornò a sedersi, e lo guardò fisso.

— Faccia il piacere, — ripetè, — non scherzi. Si ricorda benissimo. Avanti! Ho bisogno dell’opera sua, ma subito, prestissimo.

— Subito! subito! — diss’egli, battendo le mani. — In due e due quattro! Pazienza e sangue fresco, diceva l’apostolo Santa Barbara.

— Ma quanto tempo ci vorrà?

— E chi lo sa! — diss’egli facendosi pensieroso. — Bisognerà stampare l’avviso, aspettare, combinare.

— Stampare l’avviso! — esclamò ella, scoraggiata. — Ma allora potevo farlo anch’io! Poi vorrei che mio marito non s’accorgesse di niente fino a cose fatte: dopo, se griderà lo lascieremo gridare.

— Che brava moglie! — esclamò Calzi, battendo le mani.

Un passo risuonò per le scale.

— Silenzio! — disse Carina, spaventata, credendo fosse Goulliau.

Un impiegato scese, passò, salutò, andò via: attraverso l’invetriata sporca scorgevasi qual-

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