< Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

i giuochi della vita 217

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - I giuochi della vita.djvu{{padleft:225|3|0]]

E guardò entro la sua borsetta; ma Teodoro le disse:

— Non cerchi niente: vedremo poi.... Oh, — soggiunse, dopo un momento di silenzio, durante il quale cancellò altre parole dall’avviso, — e mi dica ora: quanto pretenderebbe lei?

— Non meno di tremila lire.

— Senti! senti! Lo stipendio d’un segretario! Quanto tempo ci ha messo a scrivere il libro?... un anno?

— Faccia il piacere! — ripetè Carina. — Non mi faccia arrabbiare, ora. Vada via, e mi chiami Goulliau.

*

Goulliau scese poco dopo, seguìto da Teodoro, e vedendo sua moglie pallida, quasi grigia in viso, ebbe una vaga intuizione della verità, ma non osò dir nulla.

— Che hai? — le chiese toccandole la punta delle dita. — Come sei fredda.

— Si è mosso! — diss’ella a bassa voce.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.