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mentre soffia il levante | 319 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - I giuochi della vita.djvu{{padleft:327|3|0]] tutti coll’assopirsi; solo il cieco rimase seduto, rosicchiando il rozzo pomo del suo bastone.
Ad un tratto il gallo cantò nel cortile.
Pietro aprì gli occhi e guardò il cieco.
— Egli non mi vede, — pensò alzandosi cautamente; — ed uscì nel cortile.
Maria Franzisca, che scendeva silenziosamente la scaletta esterna, gli cadde fra le braccia.
Il cieco s’accorse benissimo che qualcuno era uscito fuori, e pensò che fosse Pietro; ma non si mosse; anzi mormorò: — Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Fuori, la luna correva dietro le nuvole diafane e nella notte argentea il vento di levante portava l‘odore del mare e il tepore del deserto.
(1900-1905).
fine.