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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Il nonno, 1908.djvu{{padleft:119|3|0]] fatto inconsciamente, come si sorride a un bambino: ma sentì che mentiva, che nascondeva a sè stessa una ragione inconfessabile.
La barca rimase tutto il giorno nel porto. I due pescatori anziani la volsero di fianco, la tirarono su coi cavi, ne lavarono la parte esterna. E lavorando cantavano.
Forza, giovani belli, forza! |
Ed erano brutti e vecchi entrambi! Ma pareva si suggestionassero e si lusingassero con la loro cantilena.
I colombi, i gatti, il porcellino, restarono tranquilli entro la barca reclinata: solo il cagnolino abbaiava protestando. La giornata era calda, quasi estiva: verso mezzogiorno tutti i bambini ed alcuni ragazzi di pescatori che abitavano lungo il molo si riunirono sulla draga ancorata vicino alla banchina, si spogliarono, e prima di buttarsi nell'acqua si misero a giuocare, aggruppandosi, intrecciandosi gli uni con gli altri, agitando i loro corpi magri e scuri, e gridando come dannati; pareva una scena dantesca.
Anche Pasquale, il vecchio pescatore malaticcio, si avanzò fino alla banchina e stette a contemplare la scena. Poi si volse a Barbara e disse:
— Comincia presto l'estate per loro! E dire che stanotte pioverà!