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120 | grazia deledda |
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Più tardi Barbara vide che la barca s’apprestava alla partenza. Il tempo cambiava ancora; le nuvole erano scomparse, ma una nebbia biancastra ondulava sul mare quieto.
Molte paranze erano già partite e vagavano in quella nebbia come vascelli fantasmi.
Quando anche la barca di Antoniotto fu partita, una voce risuonò:
— Addio, Barbara!
Ella trasalì: la barca dileguavasi fra la nebbia, e pareva che la voce venisse da un mondo lontano, fantastico.
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Un giorno, assieme col padre di Barbara arrivò il fidanzato di lei. Era un giovane non bello, ma alto, elegante, con una fisionomia intelligente e seria.
La moglie del marinaio del porto, accorsa senza essere chiamata, non finiva di esaminarlo e di ammirarlo, toccandolo anche, come per assicurarsi che la sua presenza era reale.
— Ah, — ella gridava con la sua grossa voce, — dunque era vero? Io credeva che la signorina scher-