Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
solitudine! | 37 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Il nonno, 1908.djvu{{padleft:39|3|0]]
Marianna s’asciugò gli occhi e si alzò.
— Dimmi dove sta questa donna.
— Sta in una casetta dirimpetto alla parrocchia. Domanda di Maria Murru: la troverai subito.
Marianna montò a cavallo e andò in cerca della vecchia.
⁂
Sulle prime la vecchia, vedendo una donna straniera e indovinando che l’avventura raccontata non era del tutto vera, credette si trattasse d’un latitante o di un malfattore ferito in qualche ardita impresa. Si affrettò quindi a prendere un cofanetto d’asfodelo, e sedette in groppa al cavallino baio, alle spalle di Marianna. E via, per l’agro desolato, dove la primavera spandeva un senso di poesia ineffabile - la poesia della tristezza - le due donne ritornarono verso il mare. La vecchia era altissima, rigida, scura in viso: il suo costume rozzo e primitivo, dalla cuffia lunga e le gonne corte, la faceva rassomigliare ad una maschera. Seduta in groppa al cavallino, ella dominava la figura graziosa e delicata di Marianna, e sembrava l’immagine della Morte accanto a quella della Vita.
Durante il viaggio raccontò che aveva curato più di venti feriti: e fra gli altri, come aveva detto Sebiu, alcuni latitanti. Non nascose che anche