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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - L'argine, Milano, Treves, 1934.djvu{{padleft:170|3|0]]dalla signorina della posta, e poi anche dalle donne che lavano al fiume.
— Buono quel fiume! È il nostro gazzettino, il nostro giornale umoristico.
— I giornali umoristici sono spesso quelli che più dicono la verità.
Questa spiegazione la sentenzio io, in tono solenne; ma con un senso di amarezza penso che dalle rive sbattute del fiume salgono anche le voci sul conto di Agar.
Ella intanto conserva, davanti ai miei occhi sempre più attenti a studiarla, la sua vibrante bellezza di ritratto vivente: come una bambina innocente è pronta a ricambiare i miei sguardi, a ridere se io rido; ma i suoi occhi hanno spesso una luce di malizia non del tutto ingenua, ed anzi le sue pupille mi ricordano la luce doppia, casta e voluttuosa assieme, che un poeta latino attribuiva alle donne dei protosardi, che destava un senso d’incantesimo e di malia in chi osava fissarle.
Si parla, per curiosità e incitazione mia, di Antioco: e padre Leone è davvero feroce nel gusto di poterselo sbranare a suo agio.
— Lei, signor ingegnere, afferma che egli ha dato le dimissioni da podestà? Gliele hanno fatte dare, invece, e come! Per conto suo ci sarebbe rimasto a vita, facendo il comodo suo s’intende, per quanto poco ci sia da raspare nel