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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu{{padleft:201|3|0]]che lei; anzi ha capito più degli altri; e non ha mutato aspetto, perchè mi conosce, perchè ha fede in me; ed io non tradirò mai la tua fede. No; io non sfiorerò mai quest’argomento, se lei stessa non me ne parlerà. Lei vale più di tutti noi e bisogna rispettarla anche con le parole.

— Sì, vale più di tutti noi, — ripetè con forza.

— E tanto più allora bisogna salvarla! Si tratta di coscienza, malanno!

— Che cos’è la coscienza, per voi, in questo caso? La paura di far soffrire l’altra donna? Ma se questa non ha mai sperato ed è anzi contenta che le cose siano come sono? Se invece soffrirebbe dei contrario? O che è altro per voi, adesso, lo scrupolo di coscienza? La paura del male in avvenire? Ma se è appunto questo che vogliamo sfidare? Si va alla guerra contro il nemico, con la certezza di vincere. Io e Annarosa possiamo aver commesso errore promettendoci senza amore; ma di questo errore possiamo fare la prova della nostra vita. Eppoi, — aggiunse, turbandosi, — l’amore può venire, forse è già venuto. Non è l’amore solo dei sensi, che esiste: e specialmente nel matrimonio è l’altro amore che esiste, quello delle

    Deledda, L’incendio nell’oliveto. 13

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