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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu{{padleft:224|3|0]]dirti una cosa. Ascoltami. Bisogna che ci lasciamo: voglio ridarti la tua libertà.
Egli pareva non capire.
— Non ti voglio più ingannare, Stefano. Io ho sempre nel pensiero un altro.
— Chi è quest’altro? — egli domandò senza agitarsi, senz’alzare la voce.
— Lo sai. Ma non credere che io voglia rompere con te per riannodare con lui. Non è possibile. Anzi voglio dimenticarlo. Ma non voglio ingannarti più. Io non ti posso sposare.
— Adesso, me lo dici?
— Prima non avevo il coraggio. Adesso, sì.... adesso.... Non dirmi che è tardi. Tu sai, tu sai tutto!
Le ultime parole furono come un grido. Stefano si scosse, si sollevò quasi atterrito.
— Annarosa, che vuol dire, che io so tutto?
Ella taceva, col viso nascosto fra le mani.
— Non rispondi? Io so, solamente, che tu esageri e mi nascondi il tuo vero pensiero. E io non voglio forzarti a dirmelo. Per conto mio ti dico che la colpa è mia se ti ho domandato in moglie prima di conoscerci meglio. Tu avresti avuto più fiducia in me e mi avresti accettato egual-