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l'ospite 57

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - L'ospite, Cappelli, 1898.djvu{{padleft:69|3|0]] all’alba.... Scusa tutti i fastidi che ti ho dato, scusa, Margherita, scusa...

Egli non sapeva dir altro, e guardava sempre, con l’ostinazione di uno stolto, la mano della fanciulla, che diventava leggermente livida entro l’acqua ghiacciata, nella quale galleggiavano ancora cinque o sei granelli d’orzo.

Alla fine, siccome Margherita non si decideva a parlare, Antonio stese il braccio, e pigliandole il polso, le estrasse la mano dall’acqua, dicendo:

— Non senti il freddo? Che gusto da bambina che sei! Non è vero che sei una bambina?

E la sua voce diventò tutta una carezza, mentre col fazzoletto bianchissimo asciugava dolcemente la piccola mano bagnata.

— Come è fredda questa piccola mano — disse, sorridendo e vezzeggiando — Vuoi che la riscaldiamo, vuoi? Vieni con me.

La prese per mano; con l’altra mano afferrò le lettere, e, avvicinatosi al caminetto, le gettò nel fuoco.

Margherita ricordò i fuochi della montagna, nella famosa sera d’agosto, e singhiozzò, mentre Antonio diceva:

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