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zia jacobba 125

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Le tentazioni.djvu{{padleft:131|3|0]] cine di casa, comunicando loro il segreto ed ajzzandole l’un l’altra per saper qualche cosa.

— Ha perduta la ragione, — dicevano le vicine fra i loro pettegolezzi.

Ma un giorno zia Jacobba disse a più d’una, sempre in segreto:

— Se riesci ad ajutarmi ti do due scudi. — E li mostrò sulla palma della mano. Erano d’oro, rotondi e gialli come una piccolissima luna!

La notizia si sparse. E allora zia Jacobba non aveva più perduto la ragione, e le vicine si guardarono in cagnesco, e si diedero a cercar la magia con accanimento, quasi i chiodi li avessero loro sul corpo, e cominciarono a spiarsi e lacerarsi. Ma nessuna trovava nulla. E zia Jacobba si persuadeva che Chianna era morta di mal di Dio, quando un giorno venne a trovarla Pottoi (Maria Antonia), figlia di zia Sebia.

Pottoi era stata un po’ amica e comare di Chianna: aveva la stessa età, ed era bellina anch’essa, coi capelli d’un biondo ardente, bruciati dal sole, e gli occhi verdi come quelli di sua madre.

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