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donna jusepa 147

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Passarono molte settimane.

Oramai anche le pietre del villaggio sapevano la storia, e Jusepa non veniva più chiamata col suo nome o col suo nomignolo, ma, con sottile sarcasmo, col titolo di dama. Donna Jusepa andava e donna Jusepa veniva.

Era Maria Ghespe a propagarlo. Fermandosi con ogni donna che incontrava, diceva socchiudendo i perfidi occhi e picchiandosi il petto:

— È vestita da signora, saputo lo hai? Ha la gonnella col volante e la blusa di percalle coi fiocchi, donna Jusepa. Comanda a bacchetta, sai, e si fa portare il caffè a letto.

— Ma cosa dite voi, comare mia.... la sposerà?

L’altra rideva, sporgeva le grosse labbra cremisine, sputava.

— Quando il Papa sposa con me.

E zia Antonia veniva a saper ogni cosa, e soffriva orribilmente. Accoccolata fra la cenere del focolare, piangeva da far pietà, giorno e notte; non mangiava, non dormiva, non usciva;

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