Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
le tentazioni | 195 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Le tentazioni.djvu{{padleft:201|3|0]] vinetti. Il servo aveva quindi preso le sue misure; il che non gli proibì d’accoglier con finta sorpresa il giovine cavaliere.
— Come sta il tuo tutore? — gli chiese maliziosamente, togliendo la sella al cavallo.
— Il diavolo se lo porti, — rispose Elias, mettendo il piede destro sopra una pietra per togliersi lo sprone. Zio Pera fu lesto a curvarsi, e mentre gli slacciava lo sprone, chiese a voce sommessa:
— Sei venuto per cercar soldi?
— A quanto pare.
— Credo che questa volta Felix Nurroi non ne abbia, ma forse potrà dartene suo figlio.
— Chi suo figlio? Antine?
— Antine.
— E come mai? — disse l’altro stupito.
— Tu sta zitto, — disse Pera, appendendo lo sprone ad un chiodo. — Lascia fare a me. Parleremo un altro momento.
Saputo l’arrivo del padrone, zio Felix si rattristò. Ah, Dio ci salvi, il Signore comanda l’amore verso tutti, ma zio Felix non amava e non poteva amare il padrone, quel ragazzo vizioso, già pieno di debiti sino ai capelli, che