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le tentazioni | 225 |
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denza. So che la legge mi sottomette ancora a voi. E voi fate quel che volete; ma credo che voi non mi farete un torto, ma quando anche vorreste farmelo, devo dirvi che nulla potrà costringermi a scegliere una carriera per la quale non ho vocazione. Perdonatemi dunque, caro padre, salutate Minnai, e credete sempre all’affetto e al rispetto del vostro infelice
Costantino.„
Zio Felix capì che nulla c’era più da fare; il fulmine era completo. Nonostante tutto il suo timor di Dio, s’abbandonò ad un eccesso di disperazione. Si gettò per terra, si strappò i capelli e le vesti, gridò, gemette. E subito gli spuntò in cuore un feroce odio contro Elia, causa d’ogni disgrazia.
— Perchè gridi, fratello mio; stupido, perchè ti tiri i capelli? — gli diceva il fratello, cercando rialzarlo. — Non ci voglion grida, non ci voglion pianti da femminuccia. Alzati, va! Io lo inseguirei, lo farei arrestare, lo legherei come un cane.
— L’anima non si lega! — rispose piangendo il povero uomo. E a poco a poco riprese tutto il suo buon senso, la sua semplice saviezza.