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nel regno della pietra | 253 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Le tentazioni.djvu{{padleft:259|3|0]] hai fatto: ah, non dovevi farlo davanti a mio padre.
— E che cosa ho fatto?
— Cosa hai fatto? Lo domandi a me? Ah!
— Ah nè ohi! Mi sono ubbriacato, ebbene? Il vino è fatto per gli uomini.
— Ma davanti a mio padre!
— Chi è tuo padre? Un vecchio avoltojo. Forse che non si è ubbriacato quando era sposo, lui? Tu hai paura di lui, vero?
— Vero.
— Ebbene, sta quieta: io lo renderò morbido come una spugna. Egli starà entro il nostro pugno, vedi! — disse Boele, facendo atto di stringer qualche cosa entro il pugno.
Sidra tacque, umilmente.
E Boele mantenne la sua parola. Egli s’arrangiava, cacciava pernici e le spediva a Nuoro, lavorava da maestro di carri paesani, faceva il tagliapietre, ma i guadagni d’un mese li beveva in un giorno. Sua moglie lo manteneva, ma egli del resto la trattava bene, e allo suocero dimostrava un’affezione, un rispetto, una obbedienza servile.
E faceva quel che voleva di quell’uomo di