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28 g. deledda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Le tentazioni.djvu{{padleft:34|3|0]] il primo! (Giovanni Faira, che intese quest’affermazione, disse fra sé che lo zio di Roma la pensava altrimenti!). Mi pareva alto, grosso, colorito in viso, coi baffi biondi. Chissà se poi è così! Vattelapesca! Poi eravamo alla Camera, con zio Francesco e donna Maria Antonietta Faira.

— Ma, — domandò ironicamente Nino, sollevando la testa, — eravamo deputati anche noi? (Diego diceva già di voler diventar deputato).

— No, eravamo in una tribuna. Egli parlava.

Si alzò un po’ sulla sedia, e brandendo le carte, tuonò, imitando a creder suo la voce e il gesto del prediletto deputato:

— Non mi rompete le scatole....

— Che cosa hai? — gridò donna Martina, credendo che Diego e Maria si bisticciassero.

— Non l’abbiamo con voi! egli rispose.

— Le mie congratulazioni ed augurî, Maria, — disse Nino sollevando gli occhi, ma sempre a testa china.

Ella rideva, rossa in viso e con gli occhi scintillanti. Diego fece una discreta parlata, poi proseguì a raccontare il suo sogno, dove

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