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70 g. deledda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Le tentazioni.djvu{{padleft:76|3|0]] dele ed era temuto e odiato solo perchè era un povero sognatore.

La lettera che accompagnava la fotografia era, al solito, buona e dolce: a un certo punto diceva:

“Mi ho fatto il ritratto pensando a te, e sorridendoti: che il mio sguardo e il mio sorriso ti rechino un po’ di gioia e ti confortino a sperare in giorni migliori di questi. Leggi nei miei occhi quanto ancora vorrei dirti.„

Il Direttore, a questo punto, guardò ancora gli occhi del ritratto, poi finì di legger la lettera, poi guardò nuovamente la fotografia, volgendola alla luce: e nel riflesso della luce l’immagine ebbe quasi parvenza di realtà, i begli occhi splendettero, le pure labbra sorrisero.

— Oh Dio, come sono sciocco! — disse a se stesso il signor Longino; ma in fondo all’anima pensava: — come scriverà al suo innamorato, questa creatura elegante e fine, se scrive così ad un fratello? — E tosto, tristemente, pensò ch’egli era piccolo, brutto, apparentemente vecchio, odiato e temuto da tutti quei disgraziati che il freddo suo occhio dominava.

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