Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 259 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu{{padleft:265|3|0]]dare, coi bimbi, e presto. Se vuole io non ci passerò neppure.
Lia corrugò la fronte ma un raggio di gioia le illuminò gli occhi. Egli pensava a lei, dunque?
E perchè diceva «se vuole io non ci passerò neppure»? Credeva che ella avesse paura di lui? Si avvicinò, raccolse il giornale dal tappeto, rimise in ordine qualche oggetto.
- Ha fatto male. Io non sono in condizioni di prendere in affitto la casina.
— Ma non è lei che l’ha presa; son io!
— Io quest’anno conto di andare in Sardegna.... Poco distante dal mio paesetto c’è la spiaggia....
Egli la fissò, e per un attimo i suoi occhi ripresero una luce fredda e cattiva.
— Signora Lia, perchè vuol fuggire?
Lia sollevò il capo.
— Fuggire? Perchè? Voglio semplicemente far economia.
— Ed io, dunque, non sono neppure padrone di fare un regalo ai suoi bimbi?
— Essi non potrebbero accettarlo.
— Perchè? Il dottore le ha detto che la casetta terrena non è igienica; è adatta per cacciatori, non per bimbi delicati come i suoi. Non sia irragionevole, dunque. Un viaggio in Sardegna le costerebbe molto di più che prendere un locale adatto per lei e per i bimbi....
— Ma io ho dei parenti, laggiù.
— Li visiterà un altr’auno! — egli disse quasi