Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 279 — |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu{{padleft:285|3|0]]pure sinceramente, io sarò contenta di aiutarti e intanto ti saluto e bacio i bambini».
Sdraiati sulla sabbia Lia e i bambini leggevano e rileggevano la prosa della vecchia lontana, e guardavano il mare per spiare il passaggio del piroscafo diretto alla Sardegna.
— Rispondi di sì, mamma! — diceva Salvador, sotterrando un piede di Lia nella sabbia.
— Rispondi di sì, mamma! — diceva Nino, sotterrandole l’altro piede.
Lia era pensierosa. Infine ripiegò il foglietto e disse:
— Forse risponderò di sì.
Ma all’improvviso si fece rossa e balzò in piedi. I bimbi guardarono e videro la figura bianca del signor Piero avanzarsi lungo la spiaggia.
— Perchè non avvertirmi? — disse Lia, preoccupata per il pranzo. — Stasera non abbiamo niente!
— Vivremo di poesia, — egli rispose, buttandosi sulla sabbia e appoggiando la testa sul lembo del vestito di lei.
Quando i bambini si furono allontanati, egli ripreso un po’ ansante:
— Non mi manda via, vero, no? Non faccia quel viso! Non potevo più vivere senza vederla. Mi guardi!
Lia, seduta sulle alghe, si curvò alquanto e lo guardò. Non sapeva quel che si facesse; era come attirata dal fascino di un abisso; e que-