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— Vattene, Piero: è inutile, non posso venire....

— Lia! Tu ti prendi gioco di me!

Ma la voce insisteva!

— Per pietà vattene! Non svegliare i bambini: va, Piero, va....

Egli non parlò più; ma a lungo Lia lo sentì andar su e giù per la terrazza, furente d’amore e di rabbia.

*

Quando si alzò, al sorgere del sole, lo trovò ancora sulla terrazza, ma pronto a partire. Le sembrò che egli avesse atteso tutta la notte, lì, al l’aperto; era livido in viso, con gli occhi cerchiati e i baffi spioventi: e si meravigliò di trovarlo brutto.

— Parto, — le disse con voce rauca.

Lia lo fissava in viso, triste ma calma.

— Perdonami!

Ma egli le volse le spalle, e come un ragazzo bizzoso andò ad affacciarsi alla balaustrata.

— Non ho nulla da perdonarti! Lasciami; tu non mi ami!

— Piero, — ella replicò, toccandogli lievemente una spalla — tu non credi a quello che dici....

Egli non rispose, e rimasero entrambi silenziosi, per alcuni istanti, come immersi nella contem-

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