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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu{{padleft:114|3|0]]logiche, ricordava qualche bisonte antidiluviano. Le miti vacche mulatte pareva ascoltassero i suoi muggiti come note d’amore.
— Con tutto questo ben di Dio, sua moglie si lamenta? — disse il pittore: e il padrone rispose con un sospiro.
Quando rientrarono, lo spuntino era pronto, sulla grande tavola della cucina. Solo mancava il vino, e il padrone andò lui in persona a sceglierlo in cantina.
Allora il pittore, preso da un estro, si avvicinò alla massaia, le sorrise, pane volesse baciarla. Le domandava all’orecchio:
Avete veduto la nuova Madonnina?
L’aveva ben veduta, la vecchia sorniona, con gli occhiali legati con lo spago: e tutto aveva veduto e sentito. E una subita complicità di malizia unì i due curiosi.
Disse la vecchia:
— L’è ben la figura della Giglina, l’amica del padrone, morta quest’inverno.
— Ma se è la mia servetta Maria?
— È ben la figliuola della povera Giglina, la Maria, che è tutta la madre.