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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu{{padleft:119|3|0]]cenda, accompagnando domande, risposte, rallegramenti.

— Eh, che vuole donna Brigida? Capricci da vecchio.

— Ma che vecchio! Se sembrate un fidanzato. E come ci siamo fatti eleganti!

Egli sollevò la falda del cappotto per farne valere meglio la fodera: ma guardava i suoi vestiti con benevolo sarcasmo. Poi domandò: — E sos pizzinnos?

— I bambini? — grida donna Brigida, coi grandi occhi neri attoniti. — Ma se sono già laureati.

E Agostina, che ascolta trepida dietro l’uscio, si mette a ridere immaginandosi il dottor Attilio e il professore Panfilo ancora col grembiale nero di scuola.


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— La bambina, è sperabile, sarà ancora tale, — riprese l’uomo, accostando l’uno all’altro i ponti ancora neri delle sue sopracciglia, come per varcare meglio il fiume del tempo. — Le mie ragazze le mandano un regalo: scuserà se è cosa da poco, ma l’intenzione è stata grande. Non è a casa?

Deledda, Sole d’estate. 8

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