< Pagina:Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu
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Quando riaprii gli occhi mi sentii pure io salva: e con me l’infelice che da me aspettava la morte.
E così ritornai a casa: l’ospite mi venne incontro, come fosse lui il padrone, porgendomi il pane e la bevanda per ristorarmi, l’unguento per sanare il male.
Ben venga l’ospite inesorabile e divino, che purifica le vene e brucia le scorie del peccato; l’ospite sacro che se ben trattato lascia la casa ribenedetta e il ramo d’olivo che il Signore ci manda per mezzo della sua mano: il Dolore, che è l’intermediario fra noi e Dio.
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