< Pagina:Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu{{padleft:263|3|0]]

Tutti i nostri ragazzi, durante la scorsa estate, s'erano innamorati di questa Théros, la celebre attrice cinematografica, allora di gran moda.

E la parola ragazzi significa anche ragazze, e donne e uomini anziani: poiché si era in un paese veramente dolce e solatio di Romagna, dove si usa chiamare le persone affini a noi "cari i miei ragazzi", o in senso più generale, anzi evangelicamente universale: "cara la mia gente".

*

D'estate, si sa, il cuore è più grande e buono del solito: si diventa, superati i primi caldi che realmente dànno più alla testa che al cuore, tutti innocuamente pazzerelli, leggerini e spensierati. Già le vesti si sono diradate, le braccia tornano a nuotare nude nell'aria che sa di salsedine: negli armadi

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.