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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu{{padleft:29|3|0]]Perché le inalazioni salso-jodiche a secco riescano più efficaci, durante la loro azione è bene chiacchierare, anzi possibilmente cantare, e meglio ancora, con perfetta licenza del vicino di cura, sbadigliare senza riguardi. E sbadigliava, pur con molto riguardo e mettendosi il dorso della mano sulla bocca, la giovane sposa Lula: sbadigli involontari e nervosi erano però i suoi, provocati dal torbido malessere fisico e morale che la riempiva, fin dentro l’anima, di una nebbia più acre ancora di quella delle esalazioni dell’jodio.

Tossiva, nello stesso tempo, e questo giovava alla sua gola corrosa dal lungo pianto e, più che dal pianto, dalle lagrime rientrate e ingoiate in silenzio, per la morte della sua mamma.

La mamma era morta di una malattia di cuore, della quale soffriva da anni: ma Lula credeva di averla uccisa lei, scappando di casa col figlio del padrone, che mai e poi mai l’avrebbe sposata. Per otto giorni i due ra-

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