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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu{{padleft:32|3|0]]flesso della sua poesia: a un certo punto, però, irritata dal pizzicorino dell’inalazione, la voce si fece rauca, si spense in uno strido d’alcione ferito. Tutti applaudirono e risero: ma bastò questo perché Lula sollevasse fino agli occhi la cuffietta di lana infilzata nei ferri; e le sue lagrime vi caddero dentro come le goccio della nebbia notturna in un nido ancora vuoto.

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Poi una voce di donna fece una proposta, che a dire il vero non stonava in quell’ambiente nebuloso.

— Si fa il tavolino?

Accettato, con unanime allegro entusiasmo. Stridettero le sedie smosse: riprese la voce:

— C’è un medium, fra di voi?

— Io, signorina. — Era la voce calda e commossa di Rodolfo: alla quale si rispose con certi sogghigni cagneschi: ad ogni modo fu accettata l’offerta, e il silenzio che ne seguì fu appena violato da lievi trilli di riso, quando un’altra voce disse:

— Mi raccomando la mano di Mimì.

Lula si era sollevata dalla sua pena, e con curiosità infantile aguzzava gli occhi per di-

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