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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu{{padleft:54|3|0]]la signora dal velo nero, saliva lentamente le scale, lasciandosi pedinare dalla sua inquisitrice.

Il pianto misterioso, che usciva appunto da una finestra del primo piano, si affievoliva e si placava come il lamento di un bambino che si addormenta. Poi tacque. Allora la donna che si era tolta dai capelli d’oro e d’argento il velo nero si affacciò alla finestra: e la risata che scoppiò giù tra la piccola folla dei curiosi parve quella dei ragazzi al teatro delle vicende comiche: poiché la signora teneva fra le braccia il suo bel cagnolino Toti che, dopo aver così a lungo e desolatamente pianto per l’abbandono di lei, adesso guaiva di gioia e le leccava con riconoscenza appassionata le mani.

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