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240 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della Nuova Istoria.djvu{{padleft:266|3|0]]ta affinità la sua possanza, il comando avea poco meno di tutte le imperiali milizie. Poichè, rimosso dal trono Eugenio ed avvenuta in Italia la morte di Teodosio, egli, capitanando tutto l’esercito, ritenute erasi le più robuste ed agguerrite genti, e spedito avea nell’Oriente le disagiate e da purgarne i ruoli. Stabiliti questi affari e mal comportando che Rusino pretendesse in que’ luoghi potestà eguale alla sua, pensava indirizzarsi ad Arcadio, bramoso di governarne a volere gli stati, dicendo tra’varj comandi avuti da Teodosio in punto di morte, esservi anche quello di assistere diligentissimamente ambo i monarchi. Rufino accortosi delle costui mire studiavasi impedirne la partenza ver l’Orientale impero; nè cessava infrattanto di sparpagliare le truppe d’Arcadio a renderle così più deboli. Fermato dunque di menare sagacemente ad effetto i concepiti disegni trovò per la esecuzione loro uomini assai più malvagi di quanto desiderava, cagionando con essi al Romano impero gravi sciagure: ed ecco il come.

Musonio, di greca stirpe e giunto all’apice del sapere, ebbe tre figli, Musonio, Antioco ed Assioco. Il primo ed il terzo gareggiavano nel superare così in dottrina come in probità le paterne virtudi. Il secondo lieto andava di ben contrarie inclinazioni, essendo stiuma di ribaldi. Or bene, Rufino conosciutolo adatto a’ suoi divisamenti gli dà, nella qualità di proconsolo, la Greca amministrazione, procurando in pari tempo agevolare alle barbariche scorrerie la rovina di quello stato. Fida inoltre a Geronzio il presidio delle Termopili, pronto

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