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LIBRO PRIMO. 51

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della Nuova Istoria.djvu{{padleft:65|3|0]]rati gli edifizj, il terreno a coltura, e col grano derivatone alimentava la popolazione.

Al mirare col tratto successivo là entro somma diffalta d'annòna, fecene partire tutti coloro d'ambo i sessi che per età recargli non poteano alcun profitto. Ma i Romani, accortisi della nemica risoluzione, tornavano a respignere nella città que' miseri, ed allora egli ordinò di precipitarli entro le fosse all'intorno delle mura. Formato quindi un condotto d'ammirabile costruzione, e dall'interno delta città al di fuore prolungandolo oltre le nemiche trincee, inviava i suoi a predare bestiame e cibo, provvedendo così tratto tratto gli assediati di copiosa vittuaglia, infinattantoché la truppa da una donna, mediante indizj, ebbene contezza. Lidio tuttavia neppure allora disammossi, ma iva togliendo a poco a poco agli assediati il vino, e sottraendo loro parte del consueto frumento. Al crescere non di meno ognora i bisogni della vita, fu costretto a spegnere quanti aveanvi là entro, eccettuati gli uomini a lui occorrenti e idonei alle funzioni del presidio, e poche donne capaci di attendere ai comuni e generali servigj.

Ora, determinatosi a superare costantemente ogni pericolo, dopo tutto il fin qui rammentato, gli occorsero le seguenti vicende. Avea seco taluno esperto nel comporre macchine di assai grande utilità per avventare dardi colla massima esattezza, di maniera che essendogli ordinato di colpire qualche nemico, il proiettile indubitatamente dava in brocco. Laonde accennatogli altro degli avversarj perchè lo colpisse, egli, vuoi a caso, vuoi a disegno, fallì il colpo. Lidio allora, spo-

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