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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della consolazione della filosofia.djvu{{padleft:157|3|0]]egli di già prima siede. E così, non ostante che la verità proceda da una parte sola, è nondimeno in amendue una comune necessità. E che, come della provvidenza, così delle cose avvenire somigliantemente discorrere si possa è manifesto; perchè conceduto ancora, che le cose perciò si preveggano perchè elle debbono venire, e non perciò avvengano perchè elle prevedute siano, non per tanto è necessario o che Dio prevegga le cose future, o che le prevedute da lui avvengano: la qual cosa è bastevole sola a levar via e distruggere la libertà dell’arbitrio, per non dir nulla che molto fuor d’ordine sarebbe, e il rovescio appunto di quello che essere debbe, se l’avvenimento delle cose temporali esser cagione della prescienza eterna si dicesse. Ma che è altro arbitrare però Dio prevedere le cose future perchè elle hanno a venire, che pensare le cose, che di già avvenute sono, essere di quella somma provvidenza cagione? Oltra questo, sì come quando io so alcuna cosa essere, egli è necessario che ella sia; così, quando io so alcuna cosa dovere essere, è necessario che ella debba essere; onde séguita, che l’avvenimento della cosa antisaputa schifare non si possa. Ultimamente, se alcuno alcuna cosa altramente stimasse che ella non è, ciò non solamente non è scienza, ma è fallace opinione dalla verità della scienza molto lontana e diversa. Onde, se alcuna cosa dee avvenire, ma talmente che l'avvenimento suo non sia certo e necessario, che ella avvenire debba come si può antisapere? perciocchè, sì come essa scienza non è con falsità mescolata, così quello che da lei si concepe non può altra-