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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della consolazione della filosofia.djvu{{padleft:160|3|0]]appoggiarci? Laonde di necessità sarà che la generazione umana, come tu poco fa cantavi, partita e disgiunta dal fonte e principio suo, vada, come noi diciamo, per perduta, e si risolva in niente.


LE TERZE RIME.

Qual discorde cagione
  Le leghe e i patti delle cose scioglie?
  Qual Dio tal guerra tra due veri pone,
  Ch'a quel che sta per sè medesimo e solo,
  5Quando altro vero accolo,
  Giugnersi insieme e mescolarsi toglie?
O più tosto tra loro
  Non discordano i veri, anzi pur sempre
  Certi e concordi son, dome mai fôro?
  10Ma non può, chiusa in questo carcer cieco,
  Col lume oppresso e bieco
  Veder la mente tutte umane tempre.
Ma perchè tanto amore
  L’arde di ritrovar quei che coperti
  15Del vero porta segni entro, a tutte ore?
  Sa ella quel che conoscer disia?
  Ma chi quel, ch’ei sa, spia?
  O fatica i non dubbii fare aperti?
E, se nol sa, che chiede?
  20Chi può bramar quel ch’ei non seppe mai,
  O seguir quel che non intende o vede?
  Dove trovar? Come, trovato poi,
  Conoscer pensi o vuoi
  Un, che i tuoi occhi non mirâr giammai?
25Forse, quando vedea
  L’alta mente su in cielo, il tutto insieme
  E ciascuna per sè parte scernea:
  Or chiusa in queste oscure e gravi membra

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