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ALL’ILLUSTRISSIMO ED ECCELLENTISSIMO


SIGNORE


IL SIGNOR COSIMO DE MEDICI


DUCA DI FIRENZE


SIGNOR SUO E PADRONE OSSERVANDISSIMO




Come fra tutti gli scrittori romani niuno fu, che io creda, sapientissimo e ottimo principe, nè più dotto in tutte le scienze, nè di maggiore santità di Severino Boezio, il quale fiorì negli ultimi tempi della lingua latina, quando i Goti avevano di già non solo occupato Roma, ma signoreggiato molti anni tutta l'Italia; così fra tutte l'opere di Boezio; favello di quelle le quali o la lunghezza del tempo, o gl'incendii delle guerre, o la trascuraggine de' principi spente non hanno; niuna, a mio giudizio, nè più dotta di quella, nè più santa si ritrova, la quale egli trovandosi, per la molta invidia che alla virtù e bontà sua era dagli uomini a lui dissomiglianti

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