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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della consolazione della filosofia.djvu{{padleft:52|3|0]]ricchezze di questo mondo, posciachè non prima si comincia ad esser ricco, che si fornisce d'esser sicuro!


LE QUINTE RIME.

Oh bene avventurosa
  Età prisca, ch'a quello
  Vivea contenta che la terra dava!
  Ella non piuma oziosa,
  5Non gola, non rubello
  Ozio lascivo di virtù curava;
  Ma la fame domava
  Dopo un lungo digiuno
  Col grande arbor di Giove,
  10Nè sapea come o dove
  Si mescolasse il vino e 'l mele in uno,
  Nè lane in grana o d'ostro
  Tigner le sete, come al secol vostro.
Sopra le molli erbette
  15Dormían sonni sicuri;
  Spegnean la sete a chiaro rivo o fonte.
  Lor tugurii o casette
  Senza coperta e muri
  Erano, o d'alme quercie ombre alte e pronte,
  20O spelonche entro un monte.
  Non aveva il pino allora
  Corso l'onde marine,
  Nè varie e peregrine
  Merci portate a strani lidi ancora;
  25Nè s'era a fiero invito
  Di trombe suon nè di tamburi udito.
Non odio acerbo od ira
  L'armi, nè sdegno altero,
  Tinte di sangue spaventoso avea;
  30Ma cagion, chi ben mira,

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