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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della consolazione della filosofia.djvu{{padleft:73|3|0]]uomini danarosi possono elleno non sentire la vernata il freddo? Ma tu mi dirai: gli uomini facoltosi hanno onde possano saziar la fame, onde trarsi la sete, onde scacciare il freddo. Sì; ma a questo modo i bisogni possono bene consolarsi colle ricchezze, ma non già torsi del tutto. Perchè se i bisogni, che stanno sempre a bocca aperta e sempre chieggono alcuna cosa, non si sbramano nè s'empiono colle ricchezze, egli è giuocoforza che sempre alcuna cosa rimanga da doversi empiere e satollare, per non dir nulla che alla natura ogni poco basta, e all'avarizia non è cosa alcuna sì grande che la contenti; per lo che, se le ricchezze non possono levar via i bisogni, anzi hanno bisogno esse di chi le guardi, ond'è che voi crediate che elleno la sufficienza e pienezza di tutte le cose arrecare vi possano?
LE TERZE RIME.
Se ricco avaro core
Raguni in un quanto oro il Tago mena,
Se 'l collo orni ed onore
Di quante perle ha la vermiglia arena,
5Se fertil terra amena
Con cento aratri e più fenda e lavore,
Non perciò mai si sazia, anzi a tutte ore
S'affligge, mentre è vivo,
E, morendo, riman d'ogni ben privo.
PROSA QUARTA.
Ma le dignità, dirai tu, rendono onorabili e degni di riverenza coloro a cui vengono. Dimmi: hanno i magistrati cotal forza, che possano mettere le virtù nelle menti di coloro che