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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Della consolazione della filosofia.djvu{{padleft:89|3|0]]
5Tu fai che ’l tempo, da principio eterno,
Vada senza alcun fine:
Tu stabile in eterno
Muovi tutte le cose, amato fine:
Te nulla, fuor di te, dar forma spinse
10Al gran Caòs, ch’ornò il mondo e ’l distinse.
Ma la forma del primo e sommo bene,
Che in te fu sempre senza invidia alcuna,
Tu la cui mente il bel mondo contiene,
Dove ’l tutto s’aduna,
15In cui supremo esempio e vera norma
Fisse avendo le luci,
Con somigliante forma
In ogni loco ogni cosa produci,
E vuoi che, come il tutto è in sè perfetto,
20Così nullo le parti abbian difetto;
Tu con proporzïon certa e misura
Debita gli elementi insieme leghi,
Perchè il freddo col caldo e ’l secco dura
Col molle, onde non spieghi
25L’ale il foco più puro e ’l ciel sorvole,
Nè la terra il suo grave
Tragga u’ non debbe o suole:
Tu quell’alma, ch’è in mezzo, e tre, sola, áve
Nature in sè, quella che muove il tutto,
30Giugni e diffondi alle sue membra in tutto.
Questa, poi che divisa il moto avvolge,
Per due gran cerchi in sè stessa rigira;
Questa d’intorno l’alta mente volge,
E ’l ciel volgendo tira:
35Tu con pari cagion l’alme e le vite
Minor produci, e a lievi
Carri le più gradite
Giugnendo in terra, e ’n ciel le poni e lievi,
E con benigna legge a’ tuoi soggiorni