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L'Assemblea Costituente ai Romani.

«Romani!

«L’amore della libertà e della patria che vi fa coraggiosi ad affrontare gli orrori di una guerra atroce e terribile è degno, o Romani, della vostra istoria, è degno de’ vostri padri.

» D’ora innanzi non potranno più calunniarvi gli altri popoli; e non potranno dire che Roma non conserva più dell’antico, fuorchè i monumenti e le rovine; voi risponderete additando, con altera fierezza, le nuove rovine fatte dalle bombe francesi, additerete i colli che vi circondano e i baluardi di S. Pietro.

» Dopo dieciotto secoli è spuntato un raggio di libertà, e dopo dieciotto secoli avete saputo ricordarvi di Voi stessi, e in pochi giorni avete rivendicato innanzi all’Europa l’onore d’Italia. Il Governo dei Papi non vi aveva dato giammai un giorno di gloria, un giorno di dignità, e aveva trascinato nel disprezzo il nome di Roma: e perchè non consentite a ritornare volontariamente sotto il più spregiato, il più disonorevole giogo, vi manda a bombardare, ad uccidere. Oh! Iddio che è padre dei Popoli, Iddio non consentirà tanta sventura, e cotanta ignominia!

» A Voi, o Romani, non fa d’uopo di dire — Perseverate — non fa d’uopo mettervi in guardia da chi osasse consigliarvi un atto di viltà. L’onore di Roma sarà incontaminato. Noi e Voi, secondati dal valore della Guardia Nazionale e dal valore dell’Ar-

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