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21. — Ai 18 corrente, anniversario della battaglia di Castelfidardo, si fecero solenni funerali nella Chiesa di S. Carlo al Corso.

Monsignor De Merode assunse l’incarico di tutto ed i cannonieri prepararono il grandioso palco di orchestra. Uno di quei disgraziati cadde e rimase gravemente ferito.

Sopra ed attorno al tumulo erano uniformi militari di ogni grado, di ogni corpo, spade, sciabole, fucili, palle di cannone semplici e rigate, trombette, mucciglie, tamburi, cipressi, ecc. Quindi, alcuni dissero che sembrava una bottega di rigattiere.

Vi erano 104 cantanti. La musica fu composta dal maestro Rolland, direttore del concerto dei dragoni.

Era profonda e breve.

Sulla porta della chiesa si leggeva:

Ai martiri di Castelfidardo
Vittime della forza e del tradimento
Onore e gloria.


I liberali, al funerale di S. Carlo, avevano fatto la seguente satira:

« Nella mente generale
Varii dubbi sono sorti
Se cotesto funerale
Sia per i vivi o per i morti (sic).
Molti a creder son proclivi
Che sia fatto per i vivi ».

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