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600 | diario roncalli |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:626|3|0]]» Può assicurarsi che il vandeista De Charette, tenente colonnello degli zuavi, con molti uffiziali, sottoscrissero una istanza al Papa, implorando la grazia della commutazione della condanna capitale in favore di Tognetti e Monti, ma che il colonnello Allet, con tutti i mezzi possibili, esercitò un’azione contraria.
» Confermatasi perciò la sentenza, ieri, 23 corrente, furono piantonate dai gendarmi le abitazioni dei due condannati, quella di Monti in Trastevere e quella di Tognetti in Borgo.
» Le grida desolanti della madre di quest’ultimo furono tali che si dovette allontanare dal luogo.
» Alle ore 11 antimeridiane di questa mattina, 24 corrente, il cursore del tribunale della S. Consulta intimò ai condannati la sentenza di morte, con i titoli devastazioni, incendi e varii omicidi,
» Il primo ad essere estratto dalla segreta delle carceri nuove fu il Tognetti, il quale, all’intimo della sentenza, con i titoli d’imputazione, esclamò:
» Omicida...! a me! lo sa Iddio se ne sono colpevole: ad Esso m’appello: io morirò rassegnato, ma non mi fate vedere Monti.
» Acceduto quindi un capitano dei gendarmi alla segreta di Monti, lo trovò genuflesso, con le braccia aperte innanzi ad una sacra immagine orando in questa occupazione trascorse tutta la notte, come ne faceva fede anche il suo letto, che non era punto scomposto.
» Egli aveva potuto estorcere, dal suo confessore, un padre gesuita, fin dal giorno innanzi, la conferma della sentenza e, già rassegnato, si preparava al tremendo passaggio.