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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Diario di Nicola Roncalli.djvu{{padleft:627|3|0]]» Abbracciò affettuosamente il capitano ed in tale atteggiamento discusse con esso. Intesa l’intimazione della sentenza, con tutta calma, ringraziò il cursore ed esclamò:

Ne sono meritevole; sia fatta la volontà di Dio.

» Quindi chiese di poter parlare e conciliarsi con Tognetti.

» Allora i confortatori si adoprarono a placare l’odio del medesimo contro Monti, ed alla fine riuscirono nell’intento.

» Fu assai commovente lo spettacolo del momento che si riabbracciarono. Il Tognetti disse, mansuetamente, a Monti:

Vedi, Peppe mio, dove mi hai condotto e dove ci condussero le cattive insinuazioni l Io mi appello a Dio, se sono colpevole dei gravi delitti di cui vengo imputato....

» Cosi, ben disposti e conciliati i loro animi e le coscienze, abbracciati dai signori confortatori, passarono nella cappella, ed ivi, con edificante divozione, ascoltarono tre messe e si comunicarono.

» Ambedue chiesero un sorso di caffè e mostrarono desiderio di disporre delle loro cose.

» Tognetti, che nulla possedeva, lasciò il suo vestiario a quello tra i carcerati che era più povero, ed avendo 20 soldi li consegnò al confortatore D. Giovanni Chigi perchè gli facesse celebrare una messa di requie per l’anima sua.

» Monti lasciò quel poco che possedeva alla sua famiglia.

» Dopo ciò si disposero ad andare a morire, e Monti volle andarvi scalzo.

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