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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Disputa sull'idea del commercio.djvu{{padleft:8|3|0]]non sarebbe il mercante ma proprietario venditore. Il carattere dunque di intermediario a doppio cambio forma il distintivo proprio del mercante. Le funzioni del trasporto non sono che modi ossia mezzi pratici, coi quali si effettua la mercatura la quale con una mano acquista le cose godevoli e coll’altra le trasmette a chi le domanda. Se voi togliete una di queste funzioni voi togliete l’idea propria della mercatura. Essa quindi risulta dal concetto complesso di tutte queste funzioni destinate in intenzione e subordinate in effetto l’una all’altra.
V.
Era precetto degli scolastici che a costruire una buona definizione richiedesi il genere, la specie e la differenza ultima. Il mercante acquista le cose godevoli e le possiede al pari del padrone di una campagna e di una fabbrica senza essere nè possidente nè fabbricatore. Egli le vende ad altri senza essere nè procuratore nè commissionario. Ma egli ha qualità comuni sì coi primi che coi secondi. Colui che fa il commercio col doppio cambio delle cose godevoli dicesi dunque mercante. Qui il sig. Dunoyer dice che anche il fabbricatore compra e poi vende. Ma si risponde che se compra non è per rivendere le cose come fa il mercante ma per dar loro certe forme prima di venderle. Questa funzione intermedia distingue il fabbricatore dal puro mercante e però l’obbiezione del signor Dunoyer diviene un arguzia.
Passiamo oltre. Due fonti di guadagno e quindi due guise di farsi ricco si possono cumulare nel mercante.