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il piede della donna 49

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Dodici monologhi di Gandolin.djvu{{padleft:55|3|0]]di studiare sul serio, a quest’ora sarei giovane di farmacia: una carriera che ha un solo lato buono, cioè si diventa decrepiti, ma sempre giovani.... di farmacia.

Basta! il fatto è che alla fine con un coraggio da leone mi presentai all’esaminatore dicendo tra me:

— La chimica non la so, ma amo i miei genitori.

Il professore era un vecchio burbero, irsuto, non aveva mai adorato che l’azoto, l’ossigeno e l’idrogeno. Alla moglie non aveva mai saputo dire altra frase amorosa che questa:

— Dei nostri due fati, dobbiamo fare un solo fosfato.

Egli aveva una figlia, nata per combinazione. S’intende, sempre, per combinazione chimica. Ma il genitore — starei per dire.... l’idrogenitore — la chiamava Camomilla. Poichè egli non viveva che di soluzioni, di tinture madri, di ipofosfiti: la sua esistenza non era che un continuo precipitato.

La sua prima domanda fu semplicissima. Mi chiese il nome d’un rimedio volgare, che soltanto poi compresi essere l’ipecacuana. Egli tentò suggerirmi:

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