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ATTO IV. SCENA VI. 135

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edipo.
E folgori e saette da sicura
Destra vibrate.
teseo.
 Ed io tel credo, Edipo.
Mai non mentiro i vaticinj tuoi.
Or, dinne, in che giovar ti posso?
edipo.
 Ascolta:
Cosa dirò che far potrà felice
La tua città per sempre. Al sacro loco,
Dove a morir mi chiama il fato, io stesso
Senza guida n’andrò. Tu taci a tutti
Il mio sepolcro, e a tutti il cela; e sappi
Che a te quel loco assai pavesi ed aste
Varrà contro i vicini, ove sien osi
Temerarj assalir questa tua terra.
Ciò poi ch’è sacro, e non si può ridire,
Quando soli saremo, a te fia noto.
Nè tu a verun de’ cittadini, o a queste

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