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ATTO IV. SCENA VI. | 139 |
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Soglie, e dai ciechi ed atri
Spechi d’Averno orrendamente latri:
O tu dell’Orco custode indomabile,
Dell'ampia terra e del Tartaro figlio,
Le preci accogli, e la nostra pietà;
E fatti incontro piacevole e tacito
A questo vecchio, che all’ultimo esiglio
Fra brevi istanti discender dovrà.
Fine del quarto Atto
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