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ATTO V. SCENA II. 149

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Non rimarran dal piangere; nè tempo
Minuirà giammai l'aspro tormento
Della partenza tua. Ah! non dovevi
No, morir non dovevi in peregrina
Terra così da tutti abbandonato!
ismene.
E di me sventurata e sola e priva14
D’ogni soccorso che sarà? Qual fia
Il nostro fato, or che noi siam del padre
Orbate entrambe?
coro.
 Or via, poi ch’egli sciolse
Felicemente i lacci della vita,
Cessate il pianto: chè su questa terra
Alcun non v’à che sia dei mali ignaro.
antigone.
Andiam, sorella.
ismene.
 Ed a qual fin?

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