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ATTO II. SCENA II. 57

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Splende ne’ brevi detti tuoi; e breve
Pur io risponderò. — Qual io mi sia,
Di qual padre fui nato, e di qual terra
Quà ne venni, già sai. Or non mi resta
Altro che aprirti ciò che il cor desia.
teseo.
Parlami chiaro dunque.
edipo.
 Io vengo a farti
Dono di questo mio corpo infelice,
Miserando spettacolo! ma molto
Utile, se non bello.
teseo.
 E quale è questa
Utilità che ne prometti?
edipo.
 A tempo
Apprender lo potrai.
teseo.
 E quando piena

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