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ATTO III. SCENA IV. 93

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E, benchè drittamente io parli, forse
Sopraffatto sarò: ma vecchio ancora
Opporrò forza a forza.
edipo.
 O sozza o vile
Alma! Forse me vecchio insultar credi
Più che te stesso? Tu, che con parole
Di pudor vote rinfacciarmi ardisci
Gli omicidj le nozze e le sventure?
Involontarie colpe opra de’ Numi
Contro la stirpe mia forse adirati
Per antichi delitti! E qual delitto
In me ritrovi tu? Qual rio commisi
Contro me contro miei? Taci, e m’ascolta.
Se oracolo divin predice al padre,
Ch’ei perirà per man d’un figlio, e come
Me graverai di tal peccato? Me
Che nato ancor non era, anzi non era
Neppur concetto? Se, per fato, io poscia
Venni alle man col padre, e, se l’uccisi,

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