Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
della pazzia | 139 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Elogio della pazzia.djvu{{padleft:152|3|0]]loro digiuni; invano sosterranno d’essersi rovinato il ventre con una sola refezione; invano produrranno una congerie di pratiche monacali, da potersene caricare almeno sette bastimenti; invano costui si vanterà d’aver pascati sessant’anni senza toccar danaro se non con due dita ben bene infardate; invano colui mostrerà la sua cocolla talmente sordida, che perfino un barcaiuolo ricuserebbe di portarla; invano un altro si vanterà d’aver vissuto cinquantacinque anni sempre attaccato al suo chiostro come una spugna. Invano quegli farà vedere che ha perduta la sua voce a forza di cantare, e questi che la lunga solitudine gli ha stravolto il cervello; invano costui dirà che il perpetuo silenzio gli ha intorpidita la lingua, perchè Gesù Cristo interrompendo tante millanterie (giacchè altrimenti non l’avrebbero mai più finita): Da qual paese,