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della pazzia | 171 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Elogio della pazzia.djvu{{padleft:184|3|0]]verbio che dice. In mancanza della cosa, giova il rappresentarla; ciò che vien benissimo confermato da quest’altra sentenza che suol insegnarsi perfino ai fanciulli: Si ricerca moltissima saviezza per saper contraffare opportunamente il pazzo. Giudicate dunque se la Pazzia non debba annoverarsi fra i maggiori beni, mentre gli stessi sapienti tributano lodi alla sola sua immagine, ed all’ombra sua fallace. Ma Orazio, che chiamasi da sè stesso il lucido e pingue porco di Epicuro, esprime la cosa con maggior naturalezza, allorquando consiglia di temperar la pazzia colla saviezza. Ei vorrebbe, è vero, che questa pazzia fosse di corta durata, ma in questo mostra, secondo me, poco criterio. Lo stesso poeta dice nelle sue Odi: E un gran piacere l’esser pazzo quando ci aggrada di esserlo. Dice in un altro luogo: Che ama meglio